Alaska: un viaggio tra i ghiacci eterni
Parla con la competenza tipica di chi queste cose le vede di continuo.
Non è quel genere di persona che ti piace al primo impatto: un po' troppo rigido, un po' troppo permaloso e severo.
Ma non è ciò che emerge conoscendolo un po' meglio, dandogli l'opportunità di raccontarsi, di scoprirsi per ciò che è veramente: un po' come accade con tutti noi!
Gira spesso il mondo per lavoro e ne ha viste tante. Ma l'Alaska resta uno dei suoi argomenti di conversazione preferiti; per quel poco che ho avuto modo di conoscerlo, credo che rappresenti la sua dimensione ideale: a contatto con la natura, in una sfida tra lui e la sua capacità di sapersi arrangiare in caso di problemi, con poche persone fidate al suo fianco, mentre svolge il proprio lavoro con competenza e professionalità.
Ci racconta del suo ultimo viaggio laggiù. L'accampamento che avevano costruito era in pericolo per via di un grosso orso che, prima di andare in letargo, trovato il fiume sprovvisto di salmoni gustosi da assaporare, aveva puntato la loro dispensa per un sostanzioso banchetto con un unico invitato!
Decidono di spostarsi alcuni chilometri più avanti, sperando di essere riusciti a far perdere le proprie tracce ed augurandosi che l'animale, trovato un piccolo "dono" da loro abbandonato per accontentare il suo stomaco, plachi la sua voglia di caccia alle cibarie proibite...
Ma, come c'era da aspettarsi, la fortunata circostanza non si verifica, e così il nostro simpatico predatore ritrova il suo paradiso a portata di zampa ed affonda il suo nasone un po' ovunque, rammaricandosi di non sapere che cosa contengano quei barattoloni di vetro che la natura gli impedisce di riuscire ad aprire!
Poverino, chissà come sarebbe triste se sapesse che contenevano della golosa marmellata!!!
Quando ormai metà delle provviste sono state spazzolate dal solerte commensale, arrivano i nostri che, armati di una pistola di segnalazione, cercano di salvare il salvabile, sparando un colpo in aria che allontana la bestia di gran lena e fa tirare un sospiro di sollievo ai poveri uomini.
Non so non compatirli: per i rimanenti sette giorni di spedizione mangeranno solamente latte, pane e marmellata, in una sorta di merenda continua!
Il nostro simpatico orso, nel frattempo, è corso nella sua tana a coricarsi per il lungo inverno: i suoi sogni sono presumibilmente costellati di quella marmellata che non ha avuto modo di gustare e dei dolci salmoni che a primavera ripopoleranno i fiumi e costituiranno il suo maggior motivo di divertimento e di vita.
Forse è per questo che, mentre dorme, ce lo immaginiamo con un grande sorriso sulle labbra...