Webb.it
E' cominciato così. Un giorno Master viene a casa mia e mi dice che, navigando in Internet, ha scoperto che esiste questa sorta di Fiera delle nuove tecnologie, in cui si tengono anche vari seminari con professionisti d'alto livello che insegnano ciò che hanno imparato sul campo in vari anni di esperienza.
La manifestazione comprende diversi ambiti ed infatti i seminari cui si può partecipare sono divisi in varie aree e sottogruppi, diversificati a seconda dell'ambito di competenza. Ogni sottogruppo comprende cinque seminari: partecipando ad almeno tre si ottiene una certificazione rilasciata dalla Camera di Commercio di Padova. Le aree di interesse sono: nuovi media, comunicazione - marketing, design - grafica, sistemi hardware, programmazione ed affari.
Il Webb.it dura tre giorni, ma è possibile partecipare ad una sola giornata.
Mi lascio convincere a venire: è un'esperienza troppo accattivante per non farla!
Per un po, però, in seguito all'iscrizione, la cosa cade nel dimenticatoio.
Così, senza che me ne accorga, arriva il 9 maggio.
Master ed io abbiamo stabilito di partecipare solo a due giornate, ma arriviamo a Padova il giorno prima per essere freschi e riposati.
Ci rendiamo subito conto di quanto sia stata azzeccata la nostra idea: ci serviranno tutte le nostre energie per affrontare questi due giorni.
Entriamo. Un po' di perplessità all'inizio sul funzionamento del sistema, poi però ingraniamo e ci buttiamo nella mischia. Troviamo ciascuno la propria aula e ci diamo appuntamento per l'ora di pranzo.
Io seguo per prima cosa il seminario "Web writing", tenuto da Sofia Postiai e Liana Benedetti, nel padiglione 8; Master si sta sorbendo qualche seminario super tecnico sulla programmazione nel padiglione 7: è lì che abbiamo appuntamento, davanti all'aula 7E.
Le aule sono tutte al secondo piano, cosicché è possibile vedere ciò che combina il "popolo dei webbittiani" come l'ho ribattezzato io nel frattempo!
Sembrano tante formichine intente a scambiarsi briciole: è impressionante! Nessuno sta fermo per più di mezzo minuto; anche quelli seduti davanti al pc (chi voleva, poteva pagare qualcosa in più per avere una postazione dove posizionarsi col proprio computer) non fanno che alzarsi di continuo.
L'energia è palpabile nell'aria e con questo spirito di frenetica agitazione mi appresto ad ascoltare le prime relatrici della giornata. Sono entrambe donne, una è nervosa nell'esposizione, ma è pacata nei toni; l'altra è energica e chiara, molto concisa: avrò modo di apprezzarLa nel corso dei seminari successivi, non solo come, diciamo così, docente, ma anche come discente curiosa, intelligente, attenta, sempre con la domanda pronta (un quesito mai banale o sciocco, ma che mira al nocciolo del problema). La ammiro molto: insegna, ma è sempre pronta ad imparare, anche dalle nostre domande, che registra nella testa per riproporsele in seguito, per migliorare sempre.
L'aula non a caso è praticamente piena: molta gente è in piedi o seduta praticamente per terra. Io sono tra gli eletti che hanno trovato un posto (devo dire che in questo ho avuto fortuna in entrambi i giorni!) e me lo tengo stretto. Do un'occhiata in giro: c'è gente di ogni età, dai vent'anni in su, ma mi sembra che la maggior parte si aggiri intorno ai trent'anni.
Un ragazzo è elegantissimo: giacca e cravatta, ventiquattrore, occhialini da intellettuale... sembra un giovane manager rampante e niente esclude che lo sia per davvero!
Due enormi toast innaffiati da litri di té ci rimettono in piedi mentre confrontiamo le nostre prime impressioni: "Hai visto quanta gente c'è?!" "Sì, ma da me ce n'è poca!". E' vero. I corsi frequentati da Master sono abbastanza esclusivi: linguaggi informatici particolari, come migliorare l'accessibilità dei siti... anche nei miei si parla un po' di questo, ma da tutt'altra prospettiva ed in modo molto meno sofisticato.
Lascio Master a divertirsi a scoprire nuove tipologie di programmazione e mi dirigo verso "Analisi della popolarità in rete": mi spiegano come capire che cosa pensa la gente della mia azienda attraverso ciò che scrivono su Internet. Il discorso è abbastanza interessante e l'ora passa velocemente.
E' il momento di "Mondo blog. Storie vere di gente in rete". Sono già in aula: saremo in trenta- quaranta. Un ragazzo spalanca la porta e urla: "E' qui la festa?!". Sulle prime penso che sia un ragazzino che ha voglia di fare un po' di confusione, poi mi rendo conto che è uno degli amici della relatrice Eloisa Di Rocco: sono Loro, sono i bloggers!
Non capisco bene all'inizio che cosa stiano combinando: Eloisa sembra confusa, intimidita (sensazione acuita dal Suo aspetto minuto e da ragazzina vivace), non sa quasi che cosa dire, ma continua a guardarsi intorno. Sinceramente non è ciò che mi aspettavo, ma l'atmosfera ilare dopo un po' contagia tutti e gli altri bloggers si avvicinano piano piano ad Eloisa, La circondano, La sostengono, La aiutano e farci entrare nel Loro mondo di diari virtuali. Io ne so già un qualcosa di questi blog e dei loro proprietari e sono là per saperne di più.
Ma scopro che non c'è niente da sapere: sono lì, sono amici, anche se alcuni di Loro si vedono in faccia per la prima volta. Ed è divertente.
"E' un po' quello che Master ed io vorremmo fare sul forum: costruire una sorta di comunità virtuale, essere un piccolo punto di riferimento..." mentre rifletto su questo, l'atmosfera si scalda: le risate si sprecano, ormai siamo tutti entrati nel gioco... ma l'ora a nostra disposizione è finita... "altro giro, altro spettacolo!" direbbe Qualcuno.
E così il simpatico e nutrito gruppo di bloggers lascia il posto alla mia relatrice preferita, la Postiai, quella della mattina, che ci illustra il "Mobile Writing".
Non si aspettava così tanta gente. Sono le 18.15: Master finiva i Suoi seminari alle 18.00... dieci minuti per farsi certificare e per raggiungere la mia aula... quindici, forse, se se la prende comoda!
Al culmine della stanchezza, tra un seminario e l'altro, Gli avevo promesso che se l'ultimo seminario non fosse stato un granché, sarei uscita un po' prima per andarcene via.
Ma Lei continua a parlare ed è un piacere ascoltarLa. Riempio pagine di appunti e quasi beatifico idealmente Master che mi ha convinta a partecipare!
18.35: l'ultimo seminario della giornata ha fine ed entrambi siamo soddisfatti: abbiamo in mano le nostre certificazioni e ce ne andiamo a testa alta (la mia è un po' piegata, a onor del vero, perché mi hanno stampato il certificato storto e, per raggiungere il danno alla beffa, me l'hanno messo in una busta macchiata!).
Il brusio di quell'orda di gente continua a ronzarmi nelle orecchie senza darmi pace e ci addormentiamo distrutti.
Il giorno dopo la tensione è attenuata, sappiamo come muoverci ed arriviamo con calma, forse troppa: il mio primo seminario comincia alle 10.30 e sono le 10.25!
Saluto Master e mi infilo nell'aula dove si tiene "Tutela dei nomi a dominio e protezione della rete": dopo quindici minuti il mio entusiasmo, accumulato dal giorno prima, comincia a scarseggiare. Il relatore è un avvocato di Roma o giù di lì, simpatico ed un po' confusionario: faccio fatica a starGli dietro e l'argomento giudiziario non mi aiuta.
Anche in questo caso avrò modo di rivederLo nel corso della giornata, ma la notizia non mi entusiasma come nel caso della Postiai!
Pausa pranzo: ho solo mezz'ora per parlare con Master ed ingoiare un panino al prosciutto; poi mi dedico alla ricerca dell'aula: è in un padiglione che non avevo ancora visitato e così vado a caccia.
Il sole mi accompagna ed insieme entriamo nella Sala Congressi della Fiera. E' un'ala staccata dal resto, un'oasi di pace in cui la confusione non arriva ed io decido di godermi il momento. Mi accomodo su una morbida poltrona e leggo in attesa del seminario.
Mi sfiora il dubbio di un nuovo incontro col noioso avvocato, ma preferisco non pensarci e così mi concentro sulla lettura, per venir distratta solo dalla gente bizzarra che mi passa davanti: sembra un circo!
Da una parte una donna sui 40, vestita a metà tra Cappuccetto Rosso ed una maestrina del secolo scorso; dall'altra un'aspirante Lolita con dei calzettoni scuri tirati su fino al ginocchio ed un vestito corto color lilla che lascia quasi scoperta la schiena. Persino il giovane ragazzo super elegante, quello del giorno prima con la ventiquattrore al seguito, si gira a darLe una lunga occhiata, a metà tra il divertito e l'ammaliato!
Entro nella sala: è buio, ma riconosco lo stile: l'avvocato è ancora tra noi! E' il terzo seminario con Lui (il secondo, svoltosi sempre quella mattina, l'ho risparmiato a Voi che potevate evitarlo!) e decido di sacrificare l'ultimo quarto d'ora delle Sue parole per raggiungere l'aula dove si tiene l'ultimo seminario da seguire, il più interessante della giornata, quello su "Architettura del web".
Lo tiene una donna abbastanza giovane, molto chiara, pratica e competente. E' accompagnata da un neolaureato che, in maniera un po' impacciata, ci espone un riassunto della Sua tesi di laurea: è la spiegazione di un metodo per rendere semplice, fruibile ed utile la navigazione di un sito Internet.
E' il momento delle domande. Riecco la mia relatrice favorita, la Postiai, che alza la mano: è brava e spiritosa, forse per questo cattura l'attenzione in modo così magnetico.
Sostiene che il metodo esposto non è sempre il migliore e che presenta anch'esso limiti e difficoltà. Non possono far altro che darLe ragione e chiudere il seminario perché s'è fatto tardi.
Sono le 17.00 quando lasciamo la Fiera con la seconda certificazione: è ancora troppo presto e siamo troppo storditi per iniziare subito il viaggio di ritorno. Facciamo un giretto per la città. S. Antonio non è distante ed è una Chiesa troppo bella per non andarci un momento.
L'imponenza e la magnificenza dell'edificio sono sconvolgenti e, oltre tutto, ci riparano un po' dal caldo incredibile della giornata.
Usciamo ed optiamo per un gelato da gustare in una bellissima Piazza, in un piccolo parco circondato dall'acqua. Poco più in là dei ragazzi suonano della musica, con un piccolo gruppo di ammiratori antistanti; intorno a noi tutti passeggiano o pedalano in bicicletta o corrono sui pattini a rotelle.
Mi dicono che accade così solo di domenica, che gli altri giorni il traffico e lo smog sono quasi insostenibili. Ma ciò che vedo mi rende difficile una simile immagine e dunque penso solo a mantenere il ricordo di un posto tranquillo, ma allegro.
E' ora di andare. Le valigie sono in macchina, le camere non contengono più nulla di nostro.
Trascinare via Master si rivela un'impresa, ma alla fine, l'idea di una pizza insieme sulla strada del ritorno placa la Sua malinconia. E per farla sparire del tutto, non mi resta che prometterGli solennemente, alla presenza di una "prosciutto e wurstel" e di una "carciofi", che torneremo a "Webb.it" l'anno prossimo, magari con una postazione nostra per il sito.
Devo dire che non è stata una promessa che mi è costata particolarmente fare...