Plitvice: nella natura incontaminata
Partimmo all'avventura, senza aver prenotato nessuna camera, senza sapere esattamente che cosa avremmo trovato: in fondo fino a pochi anni fa, da quelle parti era in corso una guerra!
Ed infatti sembrava un po' di essere arrivati in un luogo a metà tra antico e moderno: da una parte ogni singolo paesino aveva il suo sito internet, dall'altra esistevano pochissimi ed abbastanza sguarniti supermercati, probabilmente perché la maggior parte della gente viveva dei prodotti ricavati dalla propria terra.
Per comprare lo spazzolino da denti che mi ero scordata a casa, ho girato tutto il circondario per ritrovarmi alla fine con una specie di giocattolo adatto ai bambini di tre anni!
Comunque, entrare nel Parco è stato emozionante! Abbiamo pagato i biglietti comprensivi dei trasporti interni (autobus e traghetti elettrici, molto suggestivi) e ci siamo incamminati con pazienza.
Abbiamo macinato parecchi chilometri, con grande entusiasmo, ammirando quel verde splendente e respirando un'aria veramente pura.
Ogni tanto c'erano dei ponticelli ai lati dei quali si vedeva l'acqua limpidissima e piena di trote di ogni dimensione...
I laghi, maestosi ed immersi nella tranquillità, offrivano pace e romanticismo, mentre gli uccellini ci facevano compagnia col loro canto dolce.
A pranzo ci siamo fermati ad uno dei chioschi interni al Parco: abbiamo mangiato un ottimo hamburger infilato nel pane, che sapeva di genuino e che ci ha rifocillati a dovere, dopo tanto scarpinare!
Dopo aver riposato su una spiaggetta del lago inferiore, per tornare indietro verso l'uscita, abbiamo preso uno dei traghetti e ci siamo goduti la traversata silenziosa in compagnia di persone dalle nazionalità più disparate, mentre ammiravamo il lago circondato dal verde.
Il giorno dopo, in un momento di follia, ho accettato di provare a noleggiare una barchetta a remi: mai idea è stata più audace!
Il noleggiatore non riusciva a smettere di ridere per la gente che regolarmente rischiava di rovesciare tutta la barca!
Però sono riuscita anche a remare un pochino e, malgrado sia stata tutta l'ora a nostra disposizione con le braccia rigide e le mani saldamente attaccate al legno del nostro mezzo di trasporto, mi sono divertita!
Le serate erano piene di magia e divertimento! Ci avventuravamo nei localini dei dintorni mescolando allegramente inglese e tedesco per farci capire al meglio, a seconda di chi ci trovavamo di fronte, per poi scoprire che il ristorante strabordava di italiani!
Di quel breve salto fuori dalla consuetudine serberò sempre un ricordo piacevole. Ma se potessi tornare indietro mi ricorderei di portarmi il mio spazzolino da casa...