Sogni di rock and roll
La ricordo bene la prima volta che l'ho visto: era in tv naturalmente, al "Maurizio Costanzo Show": sembrava così fuori posto su quel palco fatto piuttosto per personaggi ben più smaliziati di lui...
Sembrava troppo onesto, troppo pulito per un posto così. Parlava intimidito, poco convinto... chissà se farà strada, pensavo.
Poi ha preso la chitarra in mano, ha suonato una canzone ed è stata subito un'emozione da vivere! Ed allora ho pensato che mi ero sbagliata e che avrei sentito ancora parlare di quel Luciano Ligabue!
Ero piccolina, così è stato mio fratello a portare a casa il suo primo disco, tutto italiano, così puro, così incontaminato nei sapori, nella musica talmente diversa da quella che si sentiva allora...
Ricordo che "rubavo" il disco, quando mio fratello usciva, per potermelo gustare un po' da sola, senza l'inibizione del suo sguardo severo!
E ballavo per tutta la sua durata , al ritmo scatenato di quell'inedito rock italiano!
Gli anni sono passati, i successi di Liga sono continuati, con incredibile regolarità, supportati da un grande talento, da virtuosi artisti che suonavano con lui e da una folla interminabile di ammiratori che ancora adesso lo seguono con affetto infinito.
Sono tante le parole delle sue canzoni alle quali mi sento attaccata, vuoi per malinconia di un tempo ormai passato, vuoi per la bellezza reale dei testi, vuoi per la bravura incontestabile di Luciano.
Ma quando ascolto ad esempio "Walter il mago", mi sento trascinata in un vortice di tenerezza che non si esaurisce che molto dopo la fine della canzone!
Il mio animo malinconico però mi porta a preferire una canzone su tutte le altre: "Ho messo via".
Una parte del testo dice: "Ho messo via un po' di consigli, dicono: e' piu' facile, li ho messi via perche' a sbagliare sono bravissimo da me": forse è proprio vero che ci piace ciò in cui ci ritroviamo, come se venissimo posti davanti ad uno specchio... è così che mi sento con le cuffie in testa e questa canzone nelle orecchie!
Trovo Ligabue originale, intelligente ed ironico.
Rappresenta ciò che spero abbiano tutti i futuri artisti italiani: la bravura di creare qualcosa di originale e la forza di andare contro corrente.
E mentre cullo questo mio modesto sogno, mi lascio andare all'ascolto di "Leggero", un altro suo grandissimo successo, forse meno celebre degli altri, ma anche per questo più apprezzabile, perché è come una perla più piccola di altre ma ugualmente brillante: "e le senti le vene piene di cio' che sei e ti attacchi alla vita che hai.
Leggero nel vestito migliore senza andata né ritorno, senza destinazione
Leggero nel vestito migliore nella testa un po' di sole ed in bocca una canzone..."