The Queen, un mito che non tramonta
Per anni i Queen sono stati il mio gruppo musicale preferito in assoluto, senza che potessero esistere posti a pari merito! E ancora adesso che i miei orizzonti musicali si sono ampliati, li considero uno dei complessi migliori di tutti i tempi!
Li ho scoperti negli anni ’80, prima che Freddie Mercury dichiarasse di aver contratto l’AIDS, prima che il gruppo composto da Bryan May, Roger Taylor e John Deacon (oltre, ovviamente, a Freddie) si sciogliesse per ricongiungersi soltanto in occasioni speciali.
Ciò che mi piaceva e mi piace ancora dei Queen è il loro aver sperimentato vari generi, l’aver giocato con le note, l’aver mescolato stili come un pittore farebbe con dei colori sulla tavolozza.
Tra le canzoni che più amo ce ne sono talmente tante che è difficile scegliere! Da “Hammer to fall” a “”One year of love, da “Don’t stop me now” a “Is this the world we created?” a “Friends will be friends”, da “Sail away sweet sister” a “Seven seas of Rhye”, da “Let us cling together” a “I was born to love you”, da “Time” a “Made in Heaven”, da “Barcelona” a “We are the champions”, da “It’s late” a “You and I” da “It’s a hard life” a “I want to break free”…
Ma una su tutte mi è rimasta nel cuore e lo sarà per sempre: “Love of my life”.
“Love of my life, don’t leave me,
You’ve taken my love and now desert me
Love of my life can’t you see,
Bring it back, bring it back,
Don’t take it away from me because you don’t know
What it means to me”.
(“Amore della mia vita, non lasciarmi,
mi hai portato via il mio amore e ora mi abbandoni
Amore della mia vita non lo vedi,
portalo indietro, portalo indietro,
Non portarmelo via perché non sai
Che cosa significa per me”).
Canzoni allegre, malinconiche, a volte romantiche in maniera quasi struggente, spesso ironiche e divertenti, come sapeva essere Freddie, istrionico e scatenato sul palco durante i suoi concerti, riservato e dolce nel privato.
Mille volti di un quartetto mitico e di una voce favolosa che accompagnerà ancora molti anni della mia vita…