A Tarvisio con Jovanotti
Arriviamo sul presto: vogliamo essere sicuri di trovare posto, di sederci con tutta calma, di avere una buona visuale.
La piazza è piccola e carina, sotto quel campanile imponente e con attorno quei paraventi sembra, come dirà poi Lorenzo, una festa di paese!
Sentiamo le prove: Lorenzo saluta i ragazzi che fanno già la fila per sbirciare un po': pare più allegro di tutti, come un festeggiato che stia per celebrare il proprio compleanno! A fare da apripista c'è la giovane Micol Barsanti che mette l'anima nel presentare le proprie canzoni assolutamente degne di attenzione: è bello constatare la voglia di far ascoltare qualcosa di proprio, un lavoro che si percepisce vissuto e preparato con la massima cura e con talento. Canta tre brani, poi con un dolce sorriso annuncia da fan sfegatata il suo occasionale pigmaglione: Lorenzo è sul palco!
Apre la serata con quella faccia da furbetto e con quel sorriso che mi ha conquistata la prima volta che l'ho visto: sono passati anni da quel primo album! Lui era poco più che un ragazzino, io poco meno, a urlare le sue canzoni e a pensare che finalmente c'era qualcuno che faceva qualcosa di nuovo... Sul palco esordisce dicendo che non gli frega niente del calcio, ma quando è l'Italia a vincere, com'è possibile non festeggiare? E per tutta la durata del concerto affioreranno qua e là inni che ricordano la recente vittoria dei mondiali, con immagini sul megaschermo alle sue spalle di quei gol che ci hanno fatto sognare e quell'euforia ancora respirabile nell'aria malgrado le delusioni che questo sport altrettanto recentemente ha portato con sé...
Lorenzo è carico e profonde energia a tutti: è esigente, vuole che la Piazza Unità d'Italia di Tarvisio canti e balli e salti con lui! Un fiume di mani si muove ondeggiando ai suoi ordini e lui è felice, lo si capisce, lo si vede. Dice che trovare un senso e una propria via non è facile, ma bisogna farlo, ogni giorno, perché l'energia giusta spesso si crea e ci si sente parte di un flusso e quando questo accade, si è sulla strada giusta.
Canta col cuore e fa cantare molti ragazzi e cerca di coinvolgere i numerosissimi bambini che sono venuti con tutto il loro entusiasmo ad ascoltarlo!
Dagli ultimi toccanti e magnifici successi tratti da "Buon sangue", quali "Mi fido di te" e "(Tanto)3", "Ho un buco nella tasca" e "Falla girare" passa alle ormai storiche come "Una tribù che balla", "Bella", "Questa è la mia casa", "Muoviti muoviti", "Ragazzo fortunato", "Non m'ammanoio", "Piove", "Il mio nome è Mai Più"... sembra quasi che voglia darci più spettacolo e musica che si può: non si risparmia, non mette da parte le energie per il prossimo concerto, vive sul palco come se fosse l'ultima volta che potrà cantare di fronte ad un pubblico e la gente che percepisce il suo entusiasmo, lo ricambia quasi adorante!
Arriva il momento più dolce della serata con le canzoni più d'atmosfera, cantate a lume di un accendino che viene aperto in mezzo al pubblico, mentre Lorenzo impugna la chitarra per suonare "Gente della notte" e "Stella cometa".
Poi è il momento di saltare e ballare ancora con "L'ombelico del mondo": coinvolti tutti, nessuno escluso a ballare e a cantare, l'adrenalina sale e una piazza intera urla a squarciagola: "... questo è l'ombelico del mondo e noi stiamo già ballando!".
Finisce il concerto, con applausi a non finire, con in faccia il sorriso che un amico rivolgerebbe a chi ha trascorso con lui una piacevolissima serata. Ed io mi rendo conto che in più momenti me ne sono stata semplicemente a bocca aperta, incapace perfino di cantare, per la gioia mista a sorpresa di essere davvero lì a guardare da abbastanza vicino uno dei miei cantanti preferiti! E ripenso alla mia amica, una sua fan vera e meravigliosa quanto lui, alla quale ho sentito il bisogno di scrivere prima del concerto per dire dov'ero, con la certezza che avrebbe capito il mio stato d'animo e la mia felicità e con il bisogno di condividerlo anche con lei... E ripenso a quante canzoni di Lorenzo sono state così determinanti nel segnare certi momenti della mia vita...
Se Lorenzo mi leggesse, vorrei dirgli "grazie" per la poesia che condivide con tutti noi e per la sua capacità di essere se stesso e di farmi desiderare di essere meglio di quel che sono. Ma soprattutto per le emozioni, perché quando canta e suona lo fa con l'anima e battendo dentro di noi i tasti giusti, perché talento e cuore non si possono improvvisare, nè inventare....