Poesia in movimento
La musica era dolce ed invitava a distendersi e a pensare a qualcosa di diverso e di estremamente rilassante. C'era intorno un'atmosfera così romantica e piena di pace che sembrava che anche le stelle cercassero di brillare più intensamente per fare innamorare con più passione le persone.
Lui era perfetto, bello e carismatico come non mai. O almeno così Lo vedeva Lei.
Il Suo sorriso avrebbe incantato chiunque quella sera. La guardava con l'aria di sapere esattamente ciò che Lei stava pensando; e Lei non aveva alcun dubbio che fosse realmente così.
Si avvicinarono l'uno all'altra: la magia, impalpabile e sinuosa, era nell'aria: sarebbe bastato soffiare appena sulla propria mano per vedere la polvere delle stelle librarsi d'un tratto nell'aria!
Le prese la mano per invitarla a ballare. Diana Krall metteva tutta la propria sensualità nel cantare "Gentle rain"; la luna si era messa comoda per godersi lo spettacolo di due entità che si uniscono…
Iniziarono a muoversi lentamente; i loro passi sembravano segni di infinito disegnati a cera su una tela bianca, pronta ad essere riempita di vita e di colori, fino a creare un capolavoro.
Le note della musica erano calde ed avvolgenti, quasi quanto le braccia di Lui intorno alla Sua vita: i capelli di Lei, leggeri e vaporosi, si addensavano intorno al Suo viso e Le disegnavano un volto tenero e felice. I Suoi occhi erano di un azzurro cupo, profondi al punto che Lui da tempo ormai vi si era perso e, per quanto l'avesse cercata, non era più riuscito a rintracciare l'uscita da quel Paradiso Terrestre che aveva avuto la fortuna di aver trovato…
Sapevano entrambi che una volta finita la canzone non avrebbero mai smesso, per nessuna ragione, di ballare insieme per il resto dell'eternità. Eppure, la Loro reticenza a lasciare l'uno il corpo dell'altro indicava che il loro amore era tanto puro e sincero, che un solo istante vissuto divisi era in grado di provocare un moto di smarrimento e di tristezza in più. Per Loro equivaleva a vivere per dieci minuti senza il proprio cuore: ed in quale modo può essere possibile la vita se si viene privati di una parte così fondamentale di sé?
Le ultime note sfiorarono i Loro sensi: la musica cessò pacatamente, a poco a poco, dando Loro il tempo di abituarsi al distacco.
Ci furono alcuni secondi di silenzio mentre Lui Le baciava delicatamente la mano e Le permetteva di discostarsi un po' da Sé. Ad una stella nel cielo scivolò a terra una lacrima così grande che si formò un lago dalla bellezza struggente.
Lui stava per dire qualcosa, ma Lei lo fermò con lo sguardo.
Si guardarono a lungo. La promessa era di non lasciarsi mai più.
Una nuova sinfonia riprese a suonare: di colpo non erano più soli, si udivano le risate intorno della gente che ballava e non badava a Loro.
Alzarono gli occhi al cielo e poi li fissarono nuovamente l'uno in quelli dell'altra. Sorrisero e si presero per mano. "Vuoi fare un viaggio con me?" Le chiese Lui.
"Dove?" . "Attraverso la vita".
Nessun altro oltre a Lui sentì quel "sì" sommesso e carico di commozione, ma fu come se l'intero mondo fosse nelle Sue mani in quel preciso istante…