Fabio Concato
Mi è sempre piaciuto, come persona e come cantante: ha quella faccia "un po' così", quell'accento e quel modo di fare da milanese simpatico, quell'espressione da bambino che gioca, ma anche da professionista serio che non scrive canzoni, ma poesie; che non butta giù musica su un foglio di carta, ma disegna la Sua anima dolce e forte insieme in modo così marcato da farcela scovare con facilità in mezzo ad ogni spartito.
Prende in mano una chitarra o un pianoforte e ne fa uscire il sentimento; rovista in un cartoccio di note e ne sceglie le più belle per offrirle a noi che ci onoriamo di ascoltarlo. Inzuppa di panna e di fragole le parole, cosicché, quando le cantiamo sotto la doccia, ci scivolino in bocca dolcemente.
Parla d'amore come se stesse gustando un trionfo di delizia, dicendo cose come "Voglio guardarti fino a non poterne più" o "Ti bacio a memoria" o ancora "Quegli occhi verdi che potrei affogarci e non tornare più" ed io sento che mi sciolgo come un gelato al sole nella tenerezza che quest'uomo mi regala ad ogni frase!
E quando partono le prime battute di "Buonanotte amore", percepisco in due secondi l'intero stato d'animo che manterrò per il resto della canzone... queste sue serenate malinconiche, ma contemporaneamente allegre, mi ricordano sempre, non so perché, le mattine d'estate col cielo talmente azzurro e luminoso da rischiare di accecarti...noi bambini giocavamo a pallone: il mondo era nostro ed un calcio di rigore parato davanti al cancello sotto casa, sembrava poterti regalare la Coppa del Mondo. E' questo che riesce a farmi sentire ancora adesso Fabio Concato: quella sensazione che l'infinito e l'assoluto esistono e posso
farli miei!
E quando ti fanno un dono così speciale, sapete dirmi come si può ricambiare?
Come quella bambina che ero fino a non troppi anni fa, Ti guardo timidamente, caro Fabio... l'emozione mi ruba il respiro e le parole non riescono ad uscire dalla gola, perciò Ti dirò semplicemente una cosa: "Grazie!"