Arte e Fede: premiati gli artisti
Lodevole iniziativa di Papa Benedetto XVI (curata da Monsignor Ravasi) quella di voler radunare duecentosessanta artisti, e premiarli, presso La Cappella Sistina a Roma per rinnovare l’universale patto di amicizia tra Arte e Fede; un’opportunità costruita all’ombra della Lettera di Giovanni Paolo II agli Artisti, prezioso documento volto ad ispirare creativi ed intellettuali di tutto il mondo.
"...Troppo spesso, la bellezza che viene propagandata è illusoria e mendace, superficiale e abbagliante fino allo stordimento..." ammonisce l’attuale Pontefice.
Un assunto che ripropone l’interrogativo di ciò che sia bello oppure no e di cosa sia in verità l’Arte e che rimanda, per la sua risoluzione, al senso del discernimento e della più profonda intuizione/percezione delle cose.
L’arte, essenza espressiva/percettiva delle forme in natura, simboleggiata in sintesi (nell’opera), rievoca l’intero e circolare processo di vita-morte-rinascita, nelle sue relazioni e nella sua organicità complessiva... Un passo importante, quindi, per disseppellire il testimone dell’Arte universale che va ampliato e approfondito e a cui necessariamente dovranno seguirne molti altri; è risaputo, infatti, quanto i cosiddetti artisti (e non solo loro), pressati da tempi e mercati, si identifichino con basse e parziali deplorevoli mode o cronache, lasciandosi - sempre più spesso - sfuggire il nucleo significativo e di espressività del mondo. Fede e Arte quindi da intendersi (ben oltre l’orizzonte del solo Cristianesimo) come paritarie e reciproche sorelle (quasi fossero una cosa sola), incompatibili, ovviamente, con Poteri soggioganti e con qualsiasi tentativo di strumentalizzazione di parte; preziose gemelle, in conclusione, che indicherebbero un'unica Via di Bellezza, non c'è dubbio: sì ma ancora tutta da percorrere...