Straniera
Straniera, viaggio su terra straniera,
scrivo la nostalgia delle distanze
avvicino le lontananze con la penna
negli accordi della zampogna romena,
giro e giro nel girotondo dei confini,
salgo e scendo le scalinate del tempo
nell’anfiteatro dei monti e delle colline,
nutro i desideri delle radici
con l’acqua delle tue fontane
Straniera, sfioro la dolce parola straniera,
per colorare l’armonia con sfumature diverse
sotto l’ombrello di un’immaginaria palma,
respiro le fragranze dei grappoli di fiori
sospesi sulle terrazze e sui muri,
nei sogni,
m’inebria il loro profumo,
m’accarezzano i petali,
mordono le spine amare,
mi duole la tua speranza
di fumo
Straniera, cammino sul pensiero lontano,
chi sa, se potrai contare i passi nell’aria,
non rubo il disegno azzurro delle sponde,
né il contorno dello stivale,
nemmeno il tuo parlare,
sono solo una goccia
d’acqua dolce
che scorre
nelle onde
del tuo
salato
mare...
Scritto da Marilena Rodica