45 giorni
Il primo giorno trascorre come tutti gli altri, solo una lieve malinconia, il senso di una mancanza, ma dentro la speranza. Ne devono trascorre altri 44. Ti chiesi se riuscirai, se ne sarai capace, e non sai darti una risposta. Sai che per te è importante, che forse è la tua ultima speranza. Ti fai forza, ti fai coraggio, e passa il secondo , il terzo... Sono già passati 7 giorni, la mancanza è sempre più forte, il senso di vuoto sempre più intenso, e ti duole lo stomaco. La malinconia ha lasciato posto alla tristezza, cerchi di non pensarci, cerchi di distrarti, ti tuffi nel lavoro fino a massacrarti, arrivi a sera stanca spossata, non hai voglia di cenare, non hai voglia di nulla. Leggi il giornale, traguardi le righe, non sai davvero che fare. Sono trascorsi 20 giorni, guardi il telefono come fosse il tuo sacrario, hai voglia di trasgredire a quella assurda cosa. Non ne puoi più. Ti senti sola, sempre più sola, non hai voglia di parlare con nessuno, non hai voglia di raccontare questo tuo dolore a nessuno, sei sola, vuoi essere sola, solo così, pensi, forse quel filo ormai sottile non si spezzerà. Il trentesimo giorno è un delirio, cade proprio in un anniversario, ti sembra di rivedere quegli attimi, credi che non siano svaniti nel nulla. Stringi i denti, ti fai forza ancora una volta, lo stomaco è sempre più dolente. Sono passati 40 giorni, e vuoi autoconvincerti che stai caricando di troppe aspettative questa scadenza ormai vicina, ma per te ancora terribilmente lontana. Ancora il lavoro è il tuo rifugio, la stanchezza ti impedisce di pensare, ma la tua mente no, non si nasconde e nei sogni tutto ciò che sfuggi di giorno riemerge prepotente. Ti svegli spossata, stanchissima, ingoi vitamine e sali minerali e attribuisci al caldo eccessivo il tuo malessere. Ecco finalmente è giunto il 45° giorno e... non sai che fare. Fare o non fare. Un altenarsi di sì e no nella tua mente fini a quando decidi di fare. Hai sempre affrontato ogni cosa e decidi di affrontare anche questa anche se ne hai paura, anche se temi che sia troppo dolorosa. Ecco, l'hai fatto, le tue speranze? No non sono morte ma sono decisamente massacrate. Le tue paure? Tutte lì, servite su di un piatto di argento. A che sono serviti questi 45 lunghissimi giorni. A nulla, nulla è cambiato, nulla si è modificato, si è tutto cristallizzato, come se il tempo non fosse trascorso, nemmeno un granello di polvere in più, nulla. Hai gettato inutilmente altri 45 giorni della tua vita. Ed ora? Non hai risposte, non sai più che fare. Nel non fare hai sbagliato, nel fare hai sbagliato. Quanti giorni ancora? Non lo sai, forse tutta la vita. | ||
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