L'incontro
L'aereo aveva da poco iniziato le manovre di atterraggio; attraverso l'oblò entrava una luce accecante che però non mi impediva di vedere la costa avvicinarsi e riuscivo a distinguere con precisione le piccole e grandi barche che affollavano i porticcioli sparsi qua e là sulla costa.
Sotto di me disegni geometrici di campi e agrumeti; agglomerati di case che mano a mano ci avvicinavamo alla città si facevano più fitte e numerose.
L'aereo toccò la pista docilmente, non ci accorgemmo neanche che eravamo atterrati.
Avevo con me solo una borsa, non dovetti neanche aspettare il bagaglio.
Mi diressi all'uscita e da lontano cercai di scorgere il suo volto, la sua sagoma.
Uscito fuori dal varco la vidi; l'emozione era a mille, il cuore mi batteva forte... fu un attimo che posai la borsa e mi trovai stretto a lei, come fossimo un'unica persona.
Intorno a noi tanta gente, ma il nostro bacio in apnea fece sì che nulla più esistesse; eravamo su di una nuvoletta bianca e soffice... solo noi... il nulla intorno.
Lei appoggiò il volto sulla spalla; sentivo il suo profumo forte fra i suoi capelli appuntati con un fermaglio sulla nuca.
Le presi la mano e ci incamminammo verso la macchina; la giornata era splendida... il sole caldo e l'aria smorzata da un leggero vento di mare.
Scritto da Fabrizio
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Commenti (8):
elise alle 10:35:37 del 23/2/07 | il mio incontro è strato diverso...non c'era attesa, non c'era preparazione. Fu improvviso, quasi inaspettato. Non luci sofuse o tintinnare di bicchieri, non profumi speziati, a descrizione era davvero una scenografia inesistente, qualunque. Ma quell'incontro segnò profomdamente la mia vita, non un attimo, ma una vita. Gli ochhi negli occhi crearono la sinfonia più incredibile, più delicata, più pregnante che io mai avessi udito; le parole leggere, quasi distratte, per l'emozione, crearono il romanzo d'amore puù bello che si possa aver concepito; le carezze , gli abbracci effusero i profumi di luoghi lontani, inebrianti; la luce forte del sole che splendeva si concentrava su di noi, solo su di noi. La reggia, una reggia nulla era a confronto di quel semplice luogo che per l'amore che emanava era il giardino dell' Eden. | elise alle 20:35:59 del 22/2/07 | un pensiero fuggito... | anonima alle 20:35:03 del 22/2/07 | che fantastica ipocrisia | anonimo alle 15:44:37 del 16/2/07 | che fantastico ricordo! | teatro alle 15:05:07 del 14/12/05 | nel teatro della vita ciascuno recita la sua parte, a volte capita che pur non essendo su dun vero palcoscenico le persone assumano varie vesti e si nominino con vari nomi. Facile nascondersi dietro un nick, facile per tutti. Meno facile assumersi le responsabilità di ciò che si dice e si scrive
, con quello che non è coraggio ,ma consapevolezza delle proprie azioni ed emozioni. Subdolo invece celarsi.
Ma giustamente quale è il mezzo migliore per dire e non dire, colpire e non colpire se un semplice nick. Il mistero resta nel comprendere il perchè della mancanza. Ma la vita è un teatro, come l'incontro del nostro amico, come la reggia della nostra amica. Teatri di parole, di fatti, chissà perchè se un sentimento è autentico non si ha il coreaggio di urlarlo? Le declinazioni però non fanno del web, o meglio della gran parte del web.
Saluti. | paola alle 12:26:11 del 9/9/04 | il racconto è bello, lo stile inconfondibile, complimenti | Fabrizio alle 12:11:53 del 9/9/04 | vorrei ringraziare lo staff per aver inserito il mio racconto.
Ma mi dite chi è Paola? :) | Paola alle 11:57:45 del 9/9/04 | So che Fabrizio sei tu... |
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