Leggendo dentro me
Ho ricevuto un messaggio bellissimo oggi, il cui inizio recitava così: "a te che vedi il buono in ogni cosa...". La persona che l'ha scritto è una di quelle che sono capaci di tirar fuori il meglio dagli altri, ma sono anche così altruiste, umili e speciali da non rendersene nemmeno conto o, perlomeno, da non dare troppa importanza alle proprie qualità.
Mi sono chiesta però se una simile definizione sia ancora valida se riferita a me: sono ancora la persona un po' ingenua che vede il buono dappertutto? Sono ancora io? "Viviamo in un mondo cinico" diceva Tom Cruise nel film "Jerry McGuire" e me ne convinco ogni giorno che passa anch'io.
Viviamo stressati da una realtà che supera ogni immaginazione e che ci schiaccia, lasciandoci spesso tramortiti con le sue brutture, con paure, ansie, vicissitudini tali che arrivare a fine giornata vivi e con intatta la voglia di farsi una bella risata pare quasi un miracolo.
E allora arriva la fatale domanda: perché crederci ancora? Perché tentare l'ennesima volta dopo mille e più cadute?
Per ognuno la risposta è diversa, ma per quanto mi riguarda mi basta che, qualunque sia quella risposta, ci sia ogni giorno un perché che ci spinge ad andare avanti, a lottare, a costruire, a sperare.
In bilico tra ottimismo e realismo, con una buona dose di idealismo alle spalle, sto ancora cercando la mia strada nella vita. Non per forza bella, non per forza facile; mi basta che, anche in fondo ad un lungo tunnel, ad illuminare il mio stentato passo brilli sempre almeno un minimo barlume di speranza...