Dolci ricordi
Avrò avuto cinque o sei anni.
Fare un chilometro di strada equivaleva per me a cambiare il mondo!
Mia madre prendeva mio fratello e me e ci portava in giro a fare la spesa.
Ricordo il supermercato in cui ci recavamo, tutt'ora esistente, ma costretto a battersi contro la concorrenza di almeno altri sei, solo in questa zona ristretta del rione!
Ricordo il negozio del fruttivendolo, dove la frutta e la verdura sapevano ancora di terra e di alberi e di vita all'aria aperta...e dove io cercavo di rendermi invisibile, vivendo nel terrore che mia madre insistesse affinché mi rivolgessi al prorietario del negozio con richieste di verdure che odiavo soltanto immaginare di dover mangiare... figuriamoci se facevo una domanda esplicita per averle!
Ora quel fruttivendolo non c'è più: al suo posto sorge un negozietto di materiali elettronici, dove ad accogliere la clientela c'é un uomo simpatico... ma del profumo dei campi non è rimasto nemmeno un soffio di vento!
La bottega che ricordo meglio è quella che sorgeva poco sopra a casa mia.
Era piena di buonumore e di cibi appetitosi; entrambe le cose erano egregiamente gestite da una coppia di persone che mi rimarranno impresse nella memoria con infinito affetto.
Quando entravi in quel posto sentivi un odore intenso e dolciastro di latte e di cioccolata. Il sorriso dei proprietari era autenticamente cordiale e benevolo nei confronti di noi bambini.
Usciti dal negozio, con quel profumo ancora intrappolato nelle narici, ci fermavamo a giocare nel cortile di una casa lì attaccata, la cui unica attrattiva era costituita dal fatto che per accedervi bisognava spingere un cancello che era sempre aperto. Ancora adesso ripassandoci accanto, sento salire in me la voglia di spingere quel cancello e di tornare indietro nel tempo.
Ma poi, gli occhi mi si riaprono e, con un po' di malinconia, guardo la saracinesca della vecchia bottega, ormai scomparsa, che è stata abbassata sugli anni felici e spensierati della mia infanzia...