Sostiene Pereira
"Sostiene Pereira..." è così che Antonio Tabucchi inizia parecchi paragrafi del suo libro, un inno alla libertà ispirato in parte ad una storia vera e gridato dal giornalista di mezz'età, protagonista del romanzo, da un Portogallo sotto un regime politico semi dittatoriale, che appoggiava la Germania agli albori della seconda Guerra Mondiale.
Pereira è un giornalista che ha un po' tirato i remi in barca con la morte della moglie; non gli interessa più molto di ciò che accade nel mondo, non capisce perché tutti siano così agitati, ha soltanto paura della morte e di questo può parlare soltanto con un suo amico e con il ritratto della moglie defunta, unico angelo che protegge i suoi pensieri, senza però dargli le risposte che lui vorrebbe sentirsi dare.
Alcuni incontri fortunati cambiano il modo di pensare di Pereira, lo fanno tornare giovane, lo scuotono, lo persuadono a fare qualcosa, a prendere finalmente una posizione.
Il mondo sta cambiando e Pereira riesce ora a vedere che ruolo può avere lui in tutto questo: non si chiede più perché ha assunto il giovane e assolutamente inutile praticante Monteiro Rossi, che non gli dà altro che pensieri e guai; non si chiede perché non lo ha licenziato quando ha scoperto che è un partigiano e non esita più a fornirgli il suo aiuto ogni volta che lui ne ha bisogno.
Pereira non pensa più soltanto al fatto che il medico gli ha proibito di mangiare frittate alle erbe e che non è più in grado di fare le scale di casa senza ritrovarsi in un bagno di sudore.
Sostiene Pereira, direbbe Tabucchi, che ormai pensa a perché la portinaia del giornale gli controlla le telefonate, a perché in un Paese che dovrebbe essere libero ed assicurare a tutti la libertà di parola, non può scrivere tranquillamente dei brani tratti da autori francesi.
Si interroga sul perché tanta gente, anche brava gente e non soltanto teste calde, come riteneva all'inizio, va a morire quando potrebbe starsene tranquilla a casa propria...
Pereira sbatte contro la censura, contro l'odio, contro la decisione di scegliere se sia giusto rimanere in silenzio a guardare e tacere o se invece sia finalmente venuto il momento di tornare a vivere la propria vita e combattare per ciò che è giusto.
Pereira si scopre uomo e diventa un eroe, non nel senso che potremmo dare alla parola... rischia, mette a repentaglio la propria vita per un ideale, per salvare anche un solo uomo dal terrificante pensiero che tutto ciò che è accaduto sia stato in qualche modo giusto.
Pereira al termine del libro rimane un semplice uomo. Un uomo che ha trovato il supremo coraggio di dire "No!".