Al mio Antonio
Antonio era una favola triste, che diventava buffa per far sorridere grandi e piccini.
Era fantasia in movimento, estro e creatività.
Quegli occhi malinconici che la miseria l'avevano vista davvero, quella bocca che si contorceva in mille modi e che la fame l'aveva patita sul serio, quel naso che non la natura, ma il destino aveva voluto storcere, ne hanno fatto un artista!
Un bambino di oggi forse non sa troppe cose di quegli anni che scorrevano tra guerre e povertà, ma la risata che il Principe era in grado di regalare li scuote tutt'ora con risa gioiose, quasi incredule.
Antonio era napoletano nelle viscere, napoletano negli usi, nei pensieri e nei fatti. Era dolce, ma severo, geloso ed intransigente. Ma il Suo cuore respirava amore per il prossimo a pieni polmoni!
Se un film non funzionava, lui si toglieva la bombetta con semplicità e ne traeva la magia più pura.
Cantore e poeta, attore e uomo, tenerezza di un'epoca che, forse, stava finendo con lui, ma la cui essenza lui ci riporta ogni volta in una pellicola cinematografica o in una canzone...
Poesie?! Ne ha scritte molte e chissà quante ancora ne racchiudevano quei pensieri malinconici che ogni tanto si soffermava a fare...
Una delle mie preferite recita così:
"Ll'ammore è comme fosse nu malanno ca, all'intrasatta, schioppa dint' 'o core senza n'avvertimento, senza affanno e te po' ffa' murì senza dulore"
("L'amore è come un malanno che, all'improvviso, ti scoppia dentro al cuore, senza un avvertimento, senza affanno e ti può far morire senza dolore").
Antonio era romantico e timoroso, passionale e temerario, ingenuo, ma furbo, sincero nell'amicizia e generoso anche con chi non lo meritava.
Era un uomo che per farci divertire si infilava i panni della marionetta, per poi sostenere con la solita malinconia: "La marionetta non è un personaggio allegro: quando si accascia perché le hanno allentato i fili, è triste come un uomo a cui abbiano spezzato il cuore"...
Aveva sete di cultura e di conoscenza; amava il grande Luigi Pirandello e lesse con costanza finché gli occhi gli permisero di portare avanti questa Sua passione.
Antonio aveva temperamento e talento, di quello vero, che non si inventa; aveva classe ed intelligenza, pazienza ed umiltà.
Aveva ed ha i nostri cuori e chissà, probabilmente non lo sapeva neppure...