Ratatouille
Chi l’ha detto che saper cucinare è un’arte che non tutti possono apprendere?! Questa è la tesi dello chef più famoso di Parigi, il simpatico Gusteau
E’ questa teoria ad infiammare il cuore ed acuire talento e coraggio di un giovane aspirante cuoco davvero particolare: il topo Remy!
La passione per la buona cucina di Remy non viene inizialmente ben vista da suo padre che si ricrede solo quando scopre che la dote del giovane si rivela preziosa nell’individuare il cibo avvelenato e distinguerlo da quello commestibile.
L’amore per la cucina mette però Remy e tutta la colonia nei guai, tanto che si trovano a dover lasciare il loro rifugio e a scappare nelle fogne per sottrarsi alla furia omicida di un’arzilla vecchietta.
Remy si ritrova separato dalla colonia che non è riuscito a raggiungere in tempo: è a Parigi, proprio nei pressi del ristorante di Gusteau, che, nel frattempo, ha scoperto essere morto da tempo.
E’ proprio lo spirito dell’amabile chef, però, a rianimarlo e a spingerlo ad entrare in quella che, in vita, era la sua cucina. Qui Remy incontra per caso il giovane ed imbranato Linguini, appena assunto come sguattero: insieme i due formano una coppia fenomenale che abbatte il muro di diffidenza della bella cuoca Colette (unica protagonista femminile del film) e del durissimo critico Anton Ego, che in un istante, precisamente quello in cui assaggia la prima portata preparata da Remy, vede rovesciarsi completamente la propria visione prospettica della vita e del suo lavoro, come se l’astuto topino avesse saputo esattamente dove mirare per fare breccia nel cuore spento di un uomo rassegnato ad abbattere gli altri per poter risultare vincente.
Un film dolce, delicato, divertente, che insegna a superare le apparenze e ad abbracciare la vita con fermezza, passione, fiducia e, perché no, anche a sperare che quando tutto sembra sia già stato scritto, il cinismo possa venir sconfitto da nuove sorprese…