Harry Potter e l'Ordine della Fenice
L'ho aspettato per mesi e non mi capitava da molto con un film. Di certo non avrei mai pensato, un tempo, che mi sarebbe capitato con il quinto episodio della saga di Harry Potter! Mi ci sono appassionata molto tardi rispetto alla maggior parte del mondo e dovrei rivedere con più attenzione i primi episodi, perché molti particolari ancora mi sfuggono.
Ho aspettato tanto l'uscita nelle sala di "Harry Potter e l'Ordine della Fenice" che alla fine ne sono rimasta un po' delusa e soltanto adesso che è passata qualche settimana, ripensandoci, lo apprezzo veramente. Il film, interpretato oltre che dai consueti, bravissimi Daniel Radcliffe (Harry Potter), Rupert Grint (Ron Weasley) ed Emma Watson (Hermione Granger), conta anche un paio nuovi personaggi: tra gli allievi fa la sua comparsa la divertente e svampita Luna Lovegood (interpretata da Evanna Lynch), tra i nuovi insegnanti segna il terrore l'isterica e bacchettona professoressa Dolores Umbridge (Imelda Staunton).
La vicenda riprende dalla fine dell'estate di Harry Potter, ancora sconvolto per l'incontro con Lord Voldemort (Ralph Fiennes) e per il fatto che nessuno dei suoi amici si sia fatto vivo nel corso dei mesi estivi, durante i quali Harry si è trovato nuovamente nell'odiata casa degli zii, in attesa di tornare nella scuola di Magia e di Stregoneria di Hogwarts.
I colpi di scena e le scene formidabili (bellissime ed affascinanti le riprese effettuate in una Londra immersa nella notte) si susseguono senza sosta durante un film mirabilmente diretto dal bravo David Yates (al suo esordio nella direzione dei film con pratagonista il celebre giovane mago). La sinergia creatasi tra attori e regista dietro la macchina da presa è evidente nel film, che ha atmosfere più cupe dei precedenti, ma anche maggior ironia e complessità dal punto di vista della maturazione dei personaggi. Harry e i suoi amici si trovano ora a fronteggiare per la prima volta i loro nemici in maniera reale, con poche possibilità di chiedere aiuto a chi da sempre è stato per loro un punto di riferimento (come il Preside di Hogwarts, Albus Silente).
E' forse questa la parte più interessante del film: la proiezione dei ragazzi nel mondo degli adulti, in cui le regole hanno confini meno definiti, in cui le scelte sono difficili e, spesso, devono essere compiute senza l'aiuto da parte di nessuno; un universo sempre uguale, eppure del tutto diverso, nel quale male e bene non sono più così facili da distinguere e da ogni mossa possono scaturire conseguenze di portata difficile da gestire.
Sono uscita dal cinema delusa perché avrei voluto saperne subito di più, perché come Harry ero ancora piena di emozioni e pensieri per la lotta da lui appena intrapresa. Una lotta momentaneamente interrotta, ma che, in realtà, non è che l'inizio...