"Torta al Caramello in Paradiso": è tornata Fannie Flagg!
Ero andata in libreria per comprare tutt'altro e stavo dando un'ultima scorsa agli scaffali vicino all'uscita prima di avviarmi verso la cassa e pagare. E' stato allora che l'ho visto, con la sua copertina cartonata coloratissima e vivace: l'ultima fatica letteraria di Fannie Flagg: "Torta al caramello in Paradiso".
Il libro trasuda ottimismo, dolcezza e amore per la vita, tutte doti incarnate dall'anziana protagonista, l'ultraottantenne Elner Shimfissle, che un giorno, di punto in bianco, cade dall'albero di fichi che ha nel giardino punta da uno sciame di vespe e, mentre chi le vuol bene (e sono in molti) si dispera, vive l'esperienza più incredibile, folgorante e rivelatrice della sua intera esistenza.
Alcuni tratti e concetti del libro mi sono parsi un po' troppo semplicistici e scontati, ma questo non ha minimamente inficiato il giudizio generale su un romanza veramente delizioso, gustoso, accattivante e con una morale dal retrogusto karmico.
Le ricette, uno dei punti di forza, a mio parere, nei libri della Flagg, hanno importanza anche in questo caso, ma sono rimasta delusa quando, a libro ultimato, non ne ho trovata la trascrizione nell'epilogo. Per fortuna sul sito Internet dell'autrice la ricetta è puntualmente inserita!
Una delle cose senza dubbio più piacevoli del libro è stato ritrovare personaggi, accenni, situazioni e concetti ripresi dai due romanzi precedenti ("Pomodori verdi fritti al Caffé di Whistle Stop" e "In piedi sull'arcobaleno"): i Macky, Norma e Linda, parenti stretti di Elner, non sono forse lo stesso nucleo famigliare cui si accenne in "Pomodori verdi fritti..."? E Elner non è forse stata grande amica di una delle protagoniste di "In piedi sull'arcobaleno", Dorothy Smith, che ritroviamo anche in questo romanzo? E non ha forse vissuto la sua vita a Elmwood Springs?
E' bello ritrovare personaggi dei quali si è amato leggere le avventure già in altre pagine: è come ritrovare dei vecchi amici, conoscerli ancora meglio, sapere che ci sono sempre e non ci hanno abbandonato.
Finito il libro mi è rimasta addosso una sensazione piacevole, come se anch'io avessi potuto gustare una fetta di quella torta che Elner ha portato giù dal Paradiso...