Lui, lei e l’altro in vecchia salsa british!
Dramma della gelosia senza capo né coda! Thriller etico e moralistico poco plausibile e ridicolo!
“Un giorno per sbaglio”, del debuttante sceneggiatore Julian Fellowes, è questo ed altro ancora sul quale però è opportuno sorvolare, senza così voler continuare ad infierire su una pellicola che soprattutto per una scrittura elementare ed un cast male assortito e per nulla in parte fa acqua da tutte le parti.
E ci si stupisce che un “fine” scrittore come Fellowes – Oscar per la Miglior Sceneggiatura di “Gosford Park” diretto da Altman – abbia potuto dar vita (da un romanzo di Nigel Blachin) ad un plot siffatto, poco sviluppando snodi narrativi e disegnando psicologie “spicciole” che ci lasciano annoiati e smarriti spettatori in questo “labirinto morale” dove ciascuna pedina è fuori posto.
La storia della coppia borghese James ed Anne Manning che apparentemente conduce una vita da fiaba ma che cova malumori ed infelicità (un incidente d’auto sarà il casus belli) si illude di interrogarci su dilemmi e questioni etiche (chi non ha mai fatto una scelta sbagliata in un attimo di panico?) e su amletici dubbi d’amore risolvendosi invece in un confuso pastiche che vede la “maschera” Rupert Everett in un ruolo ingrato, Tom Wilkinson spaesato ed Emily Watson oramai in fase calante dopo aver sbagliato un film dietro l’altro!