The new world
Tre soli film girati in oltre trent'anni di carriera!
E ne abbiamo atteso sette dall'ultimo "La sottile linea rossa" per vedere finalmente un altro film del regista "orso" (mitica la sua idiosincrasia per media e notorietà!) Terrene Malick che ritorna dietro la macchina da presa per raccontare l'avventura epica dell'incontro di culture diverse in "The new world".
Ispirandosi alla leggenda di John Smith e Pocahontas, Malick trasforma questo classico della letteratura in una storia di ampio respiro sull'amore, il senso di perdita e di meraviglia di fronte ad un mondo nuovo ed al tempo stesso una celebrazione ed un'elegia dell'America del passato. E dell'America che verrà, di quella potenza mondiale che nel corso degli anni (e mai tempi attuali sono stati così illuminanti ed esemplificativi!) ha spesso cercato di imporre la sua visione e cultura ad altre realtà "così lontane così vicine".
Ma senza volersi inoltrare in letture sociopolitiche o analisi ardimentose, "The new world" rimane l'incantevole, poetico - ed a tratti genuino ed elementare - racconto d'amore che nell'incontro della giovane indiana della tribù di Powhatan (l'indimenticabile esordiente Q'Orianka Kilcher) con il ribelle Capitano Smith (Colin Farrell) si fa paradigma universale delle storie romantiche potenti, contrastate ed infelici di cui la letteratura - e spesso anche la vita - è ricca.
Ad alcuni forse sorprenderà la linearità e semplicità di scrittura, l'essenzialità e pulizia di immagini, a volte la didascalia e superficialità di alcuni snodi narrativi ma ritroviamo sempre grande ed imponente la vastità e lucidità di sguardo di un Autore che nel farsi cantore della vita dell'uomo conquista ed avvince sempre per onestà di sentimenti ed emozioni.
Scritto da Calogero Messina