John Grisham
E' domenica mattina. L'ora di pranzo non è ancora così vicina da impedirmi di prendere in mano un libro e di concedermi un po' di riposo dallo stress che la frenesia d'oggi ti scarica addosso, spesso senza la benché minima pietà.
La scelta del che cosa leggere è molto importante per me: non importa se riprendo in mano qualcosa che già conosco o se invece mi dedico a brani ancora inediti per me: ho l'opportunità di proiettarmi in una dimensione in cui nessun altro al mondo può entrare senza il mio permesso.
Giro per la stanza: lo faccio spesso quando sono indecisa.
John Grisham mi ricorda con un certo disappunto che, pur essendo uno dei miei autori preferiti, mi sono permessa di lasciare da parte la lettura del suo libro per ben un mese, se non addirittura due!
E' vero, ammetto con me stessa. Il problema è che non sono ancora arrivata al punto in cui non riesco a staccare gli occhi dal libro.
E' una fase che incontro sempre nei libri di Grisham (e forse è proprio per questo motivo che è uno dei miei scrittori preferiti): c'è sempre un momento in cui capisco perché ho cominciato a leggere ciò che ha scritto questo ex avvocato americano, molto ironico e smaliziato, capace di descrivere il cinismo dei suoi personaggi con occhi disincantati e mani esperte.
In quel momento, quasi senza accorgermene, sono completamente presa dalla storia, dai personaggi, dalla situazione descritta con così fantastica abilità.
Ed allora, quando, mio malgrado, sono costretta ad interrompere la lettura per un qualsiasi motivo, mi rendo conto di quanto forte sia il potere magnetico che questo scrittore esercita su di me e penso che è davvero bravo!
Credo che saper scrivere sia un po' come avere fascino: è tutta una questione di saper catturare l'attenzione degli altri su di sé e trattenerla il più possibile, con tutte le armi a nostra disposizione.
E, in questo senso, John Grisham ha fascino da vendere!
Dai suoi libri, che per lo più si ispirano a casi legali che Egli ha incontrato nella Sua carriera o di cui ha sentito parlare, si respira un'aria di tensione che si insinua piano piano in noi…a volte la vicenda si apre subito con un fatto terribile, quasi per toglierci il disturbo di incontrare a metà strada (quando ormai la curiosità di sapere come andrà a finire la storia è troppo grande per smettere di leggere) lo sporco della vicenda!
Ciò che mi stupisce però è che, alla fine, in qualsiasi brutto guaio si sia cacciato il protagonista (solitamente un giovane avvocato di belle speranze e di pochi soldi, che si imbatte nel caso più importante della Sua vita), riesce sempre a venirne fuori, magari temendo che, a turno l'FBI, la Mafia o chiunque altro, lo trovino nell'isola o nella città sperduta in cui si è nascosto, ma comunque vivo!
Evidentemente anche un avvocato dal pugno di ferro e dalla faccia di uno che ne ha viste di tutti i colori, alla fine può scoprire di avere un cuore tenero…!