Che pasticcio, Bridget Jones!
Vado al cinema senza entusiasmo eccessivo: sono sotto stress e nervosa, probabilmente è per questo che i miei amici mi hanno proposto un film leggero e divertente!
Ma mi devo ricredere fin dalle prime sequenze che mi allentano gradualmente la tensione accumulata ultimamente.
Un altro amico non è d'accordo: come molte delle opinioni che ho sentito a proposito di questo film negli ultimi giorni, ritiene che la pellicola sia una sorta di fotocopia del primo episodio della serie ("Il diario di Bridget Jones"), che Renée Zellweger (la protagonista) non sia divertente e precisa nella recitazione e che, se non si è visto il precedente, capire questo sequel sarà davvero
un'impresa!
Non posso negare che alcune critiche siano puntuali; ciò non toglie che mi sia goduta realmente l'ora e mezza di proiezione, tra risate, romanticherie assortite, un finale lieto e degli attori che, a mio modesto parere, sono bravi.
Trovo oltre misura spassoso Hugh Grant, perfetto nel ruolo dell'antipatico, presuntuoso, ma affasciante Daniel Cleaver, nel medesimo modo in cui mi pare appropriato Colin Firth in quello del famoso ed importante avvocato Mark Darcy, fedele e un po' snob.
Le disavventure di Bridget stavolta si spingono fino in Thailandia, dove la ragazza avrà problemi persino con la polizia. Nel video di "Misundertood" ("Incompreso") di Robbie Williams, cha funge da colonna sonora al film, il cantante è trattenuto proprio in un distretto di polizia thailandese e ci sono continue immagini che fanno riferimento alla pellicola, in un modo molto divertente!
Un film da vedere se avete sete di divertimento e di leggerezza, di lieto fine e di risate senza troppi pensieri...